riporto un estratto che riassume molto bene la situazione
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Se consideriamo che nella produzione di sistemi informatici il ruolo delle risorse umane è cruciale, essendo sostanzialmente affidata alle persone la gran parte delle attività del ciclo di vita di tali sistemi, emerge chiaramente il ruolo dell’ingegnere dell’informazione: come i calcoli strutturali di un ponte vengono affidati ad un professionista in grado di garantire che la nuova struttura sia robusta ed affidabile, come la progettazione di un sofisticato macchinario viene affidata ad un professionista che progetti le singole parti e come integrarle per realizzare un macchinario funzionante ed affidabile, allo stesso modo l’ingegnere dell’informazione è un professionista che può garantire la realizzazione di sistemi informatici conformi ai requisiti, affidabili e mantenibili. La competenza e la professione dell’ingegnere dell’informazione si esercita nelle attività di pianificazione, progettazione, sviluppo, direzione lavori, stima, collaudo e gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni, come si legge nello stesso D.P.R. 328/2001 (art. 46). Prescindendo da una lettura giuristica che porterebbe a sanzionare chi esercita una professione così delicata senza averne le competenze e la professionalità, anche perché si constata che dall’entrata in vigore del citato D.P.R. 328/2001 non vi sono mai stati interventi per verificare e garantire la professionalità dei soggetti coinvolti nei progetti dei sistemi informatici, a partire dai progetti che interessano la Pubblica Amministrazione, il germe piantato nel 2001 sta piano piano cominciando a crescere, aggregando e stimolando i professionisti che vogliono essere una forza innovatrice e di sviluppo del nostro Paese. Per supportare e promuovere il riconoscimento del ruolo e la forza innovatrice della figura dell’ingegnere delle comunicazioni si è costituito nel 2005 il Comitato di coordinamento delle Commissioni ICT degli Ordini provinciali fondato dagli ordini di Bologna, Milano, Trento e Verona e presieduto dall’ing. Enrico Pio Mariani di Milano (epm@amel.it) e recentemente riconosciuto ufficialmente dal CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri). Il Comitato si propone di dare impulso al ruolo dell’ingegnere dell’informazione, contribuendo a consolidare il riconoscimento di una professionalità che si crea fin dai percorsi di formazione universitaria specifici nei settori della ICT e che si esercita attraverso competenze e capacità certificate. Il Comitato vuole inoltre contribuire a dissolvere la confusione e il disorientamento cui molte volte si assiste nel settore delle ICT, dove i costi ed i danni derivanti da una gestione non corretta o adeguata della diverse fasi del ciclo di vita dei sistemi informatici spesso ricadono sull’intera collettività, promuovendo la figura dell’ingegnere dell’informazione come cardine a garanzia dei processi di sviluppo di sistemi informatici.
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le parti che ho sottolineato secondo me sono i punti cardine su cui far leva per far avere agli ingegneri dell' informazione una "dignità" pari a quella degli altri albi, visto che al momento sono a tutti gli effetti ingegneri di serie B
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